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mercoledì 4 febbraio 2009

Malattia e genitorialità-5 Conclusioni



“Il bambino piccolo,in particolare tra il secondo semestre e il terzo anno di vita,ha necessità di un regolare rapporto con la madre o con chi ha assunto per lui un ruolo. Una interruzione prolungata di questo rapporto (…)gli è incomprensibile perché gli è impossibile razionalizzare e quindi accettare la nuova situazione che egli vive esclusivamente come perdita o deprivazione materna cioè di tutto quanto per lui significava protezione e sicurezza”

(“Il bambino è dell’ospedale?”-A.Maccacaro,Feltrinelli,Milano 1976)


Il bambino può quindi risentire in modo doloroso di fronte all’esperienza dell’ospedalizzazione perché è da lui vissuta come una privazione forzata,o,nel peggiore dei casi può anche essere vissuta psicologicamente come un allontanamento volontario da parte della figura di riferimento che fino a quel momento era stata vista come sicurezza e unico richiamo solido alla verità,questo perché in genere il bambino molto piccolo,non ha ancora gli elementi per comprendere fino in fondo le reali dinamiche di ciò che gli accade ne gli viene spiegato perché reputato non in grado di comprendere. La figura di riferimento in tal senso è generalmente la madre,ed è in lei che il bambino si specchia e con cui ha un legame indissolubile fatto anche solo di sguardi o di gesti che per nei primi mesi di vita costituiscono tutto il suo mondo conosciuto,gli unici elementi tramite il quali esso può conoscere e calibrare la realtà.

Ecco perché un ricovero in ospedale,anche se di breve durata può essere pericoloso per quanto riguarda la costruzione dell’identità del bambino,ecco perché è indispensabile che ad esso siano forniti tutti gli elementi necessari per comprendere per quanto possibile la situazione che lui stesso sta suo malgrado vivendo.
La prima osservazione parte quindi dal legame affettivo,ed è per questo motivo che ho scelto di dilungarmi sul rapporto genitore -figlio e sulla questione complicata dei ruoli,l’assoluta importanza della figura di riferimento come primo strumento di indagine e conoscenza da parte del piccolo,poichè in realtà non è semplicemente questo, soprattutto durante i primi mesi di vita è proprio una sorta di prolungamento di esso stesso, e solo comprendendo questo reale meccanismo si possono capire anche gli sviluppi emotivi che un distacco dato dall'ospedalizzazione,come l'esperienza in sè possono provocare all'interno di una identità che si stà affermando.

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