Visualizzazioni totali

giovedì 12 febbraio 2009

L'educazione del bambino malato


Per affrontare il pericoloso e tortuoso percorso che porta all'educazione che ha per utente il bambino malato è necessario che l'educatore possieda alcune caratteristiche fondamentali:
VOLONTA'-lavorare sul desiderio e la speranza del bambino di guarire,di realizzare i suoi desideri,concentrandosi sullo sviluppo e il mantenimento della fiducia nella terapia e nella guarigione.
COMPETENZA-guidare alla gestione della malattia e della terapia in autonomia basandosi sullo sviluppo della stima di sè attraverso la ricerca di diverse capacità che comprendono divrse forme di espressione,di studio,di arte,di musica nelle queli la malattia non è un'ostacolo(potenziamento dello sviluppo prossimale).
FINALITA'-capacità di porsi obiettivi e fini adeguati alle personali possibilità e risorse del bambino.
Queste caratteristiche devono essere rese nel concreto dell'intervento educativo tenendo sempre presente i fattori determinanti l'esperienza di malattia,che sono i sentimenti predominanti del vissuto di malattia del bambino già citati nei post precedenti:
Senso di abbandono:dovuto alla separazione fisica dalle figure di riferimento affettivo che risulta ingiustificata,incomprensibile e per questo insostenibile,ma anche provocato da un'incostante e confuso atteggiamento di distanza emotiva di alcuni genitori.
Senso di colpa:dovuto alla convinzione del bambino che la malattia e il dolore siano in qualche modo una conseguenza di una sua colpa e il fatto che ai suoi occhi non siano in grado di proteggerlo dalla frustrazione che questi fattori determinano,rappresenta una sorta di conferma della sua convinzione.
Senso di morte:fantasie di distruzione e di annientamento provocate dal deperimento fisico e alla non comprensione di tale accadimento.
Perdita di sè:Perdita dell'idea del sè a causa di un'evento terribile ed imprevisto che agisce modificando il corpo e i progetti di vita.
L'educatore deve quindi progettare un'intervento educativo personalizzato a seconda delle caratteristiche e delle esigenze del singolo,orientato allo scopo di aiutere il bambino a riappropriarsi di un orizzonte di senso positivo tramite esperienze mediate tra il sè interiore,la realtà malattia e l'ambiente circostante creando uno spazio e un modo destinato ed adatto alla riflessione sul sè.Gli obiettivi di questo intervento devono essere incentrati ad aiutare il bambino a riappropriarsi di un'orizzonte di senso non pervaso dal dolore,dall'angoscia,bensì arricchito di speranza e desiderio di vivere nonostante le difficoltà della malattia,come a sostenere il mantenimento delle capacità acquisite e non compromesse.

4 commenti:

Monia ha detto...

Ciao lisa, mi chiamo Monia e ti scrivo dalla provincia di Modena, ho scoperto il tuo blog per caso, facendo le ricerche per la mia tesi che tratterà appunto dell'importanza dell'educatore per il bambino ospedalizzato, volevo farti i complimenti perchè trovo che il blog sia utilissimo sia ai professionisti che e soprattutto ai genitori, ricordando mia madre, e le difficoltà che aveva quando da piccola doveva di sovente portarmi all'ospedale e non sapeva come fare per tranqulizzarmi e di conseguenza per essere lei stessa più serena! Nel cso dovessi aver bisogno per la tesi posso farti qualche domanda ? grazie e ancora complimenti

Unknown ha detto...

ciao Monia....con moltissimo piacere scopro soltanto ora del tuo commento, purtroppo per varie vicissitudini di carattere pratico ho dovuto lasciare il mio blog parecchio in disparte negli ultimi anni nei quali mi sono dedicata alla mia esperienza di tirocinio e poi lavorativa.
Mi farebbe molto piacere scambiarci alcune opinioni e ti ringrazio per i complimenti.....CON TUTTO IL CUORE!!!
Contattami..... :-)

Monia ha detto...

Ciao Lisa,
i complimenti sono super meritati. Sono disponibilissima ad uno scambio di opinioni.
Monia

Unknown ha detto...

se hai tempo e voglia dai una sbirciatina al mio ultimo Post......Libro consigliatisssssimo!!!!!!!
Dimmi cosa ne pensi
:-)